Il premio nella categoria Creative del prestigioso concorso fotografico Sony World Photography Awards 2023 è stato assegnato ad un’immagine realizzata con AI, ovvero intelligenza artificiale.Premessa non sono contrario all’AI anzi credo che a breve, se non già adesso, sarà uno strumento che aiutare il workflow dei fotografi e velocizzerà alcuni processi di post produzione.Trovo però scorretto dare un premio fotografico ad un’immagine realizzata al 90% al pc e non c’entra che sia stata fatta con l’AI o a mano disegnandoci sopra con paint.
Tempo fa già espressi il mio pensiero riguardo la differenza tra fotografia e grafica e del confine che c’è e deve esserci tra i due.Il lavoro di un fotografo non finisce dopo aver scatto la foto ma continua dopo con la post produzione che è sempre obbligatoria che sia fatta dalla fotocamera stessa con degli automatismi o, come dovrebbe essere, realizzata da noi.Nella quotidianità di un fotografo la post produzione fa parte del 30% del lavoro e il restante 70% dovrebbe essere la realizzazione dello scatto, ma se questi valori si invertono non si ha più una fotografia ma un’immagine grafica, che sarà sicuramente bellissima, nulla in contrario, ma deve essere definita come tale.Un’immagine non dovrebbe partecipare e vincere ad un concorso fotografico, di certo non vedremo mai gareggiare una Ferrari nel campionato MotoGp. Voglio aprire un piccola parentesi in generale sull’AI: un’immagine può essere considerata arte solo se creata dall’uomo anche quando si tratta di grafica, queste immagini sono elaborazione di un concetto, tramite AI. Per parlare di arte digitale, dovrebbero essere create dall’uomo su supporto digitale o quantomeno essere un composit di più elementi digitali, tramite un software gestito da uomo. Se c’è solo l’idea del prompt, e nessun intervento umano, non possiamo considerarla arte.
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